Cinque anni fa un incidente stradale lo ha costretto in un persistente stato vegetativo. Il malcapitato, un giovane belga di 29 anni, è riuscito a comunicare con la forza del pensiero, rispondendo con semplici "sì" e "no" alle domande dei medici. Il caso del giovane belga è stato analizzato da un team di neuroscienziati belgi e britannici che ha messo in luce i limiti degli attuali strumenti diagnostici, aprendo la possibilità di comunicare con pazienti colpiti da gravissimi danni cerebrali.
I ricercatori in Gran Bretagna e Belgio hanno esposto allo scanner 54 pazienti, 31 diagnosticati come minimamente consci e gli tri 23 in stato vegetativo. Quattro persone del secondo gruppo hanno mostrato attività cerebrale in risposta a comandi nelle stesse aree di soggetti sani. Nel caso del giovane belga i medici lo hanno sottoposto a semplici domande biografiche. Quindi è stato verificato che le risposte (i "sì" ed i"no") erano esatti.
Secondo gli esperti, il risultato indica che tutti i pazienti in stato di coma dovrebbero essere sottoposti a nuova diagnosi, e potrebbe modificare il modo in cui vengono curati. "Siamo rimasti sorpresi quando abbiamo visto i risultati dell'esame del paziente e che era in grado di rispondere correttamente alle domande che venivano poste modificando i suoi pensieri", ha spiegato Adrian Owen, co-autore dello studio del Medical Research Council.
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